Archivi categoria: STRATEGIE PER RIMUOVERE I BLOCCHI INTERIORI.

Numerologia e Archetipi: la carta numerologica

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NUMEROLOGIA1COS’E’ LA CARTA NUMEROLOGICA?

E’ meravigliosa la possibilità di scavare nel nostro profondo e scoprire chi veramente siamo nel comprenderci, riuscire proprio ad instaurare un dialogo con i lati di noi stessi: i desideri profondi (anima) come ci poniamo al mondo (io) come veniamo visti dal prossimo (persona) cosa ci accompagna a livello fisico, emozionale, spirituale (destino) la nostra origine (debito karmico) il rispettivo dono (per affrontare meglio il debito karmico) la quintessenza (è l’essenza di quattro funzioni in una: anima, persona, io, destino).

La Carta Numerologica ci da questa possibilità: scoprire i nostri numeri ombra attraverso un diagramma di calcolo ricavato dal nome e cognome e dalla data di nascita.

A volte è più facile o più semplice pensare che tutto è dovuto al caso, eppure attraverso il linguaggio dei numeri e rispettivi archetipi possiamo comprendere che non è affatto così ma che possiamo modificare il nostro percorso e vivere in miglior sintonia con noi stessi, capendo meglio il perché di quegli ostacoli che dobbiamo superare e migliorare la crescita interiore. Solo così possiamo progredire e questi archetipi ci aiutano a riflettere e a comprendere quei punti oscuri che difficilmente comprendiamo senza un “codice” di lettura.
Il tempo che dedichiamo per trovare i “codici” ci conferma che siamo sulla via del miglioramento con il desiderio di arrivare a capire ed evolvere.
Il linguaggio degli archetipi, i “codici” numerico che ci accompagnano dalla nascita, non sono stati posti a caso, ma sono stelle luminose capaci di far luce al nostro importante percorso per comprendere meglio sia le vittorie che le sconfitte di vita, e divenire capaci di affrontare e comprendere sia le nostre forze che le nostre debolezze.

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COMBATTARE LO SCONFORTO

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Lo sconforto è il peggiore dei peccati e la principale arma usata dal mondo delle tenebre contro di noi.
Niceta Stethatos dice che se tu fossi caduto e sprofondato nel più profondo degli inferni, anche allora non dovresti disperarti, ma rivolgerti immediatamente a Dio ed Egli risolleverà subito il tuo cuore caduto e ti darà più forza di prima. Pertanto, dopo ogni caduta e ogni ferita al cuore, devi porre all’istante il tuo cuore alla presenza di Dio, perché sia da esso curato e purificato, così come le cose infette, esposte per qualche tempo all’azione dei raggi del sole, perdono il loro potere infettivo. Molti maestri spirituali parlano positivamente di questa lotta coi nemici della salvezza, le nostre passioni.
Se si fosse mille volte feriti, non bisogna mai rinunciare all’azione vivificante, vale a dire all’invocazione di Gesù Cristo, presente nei nostri cuori. Le nostre azioni non devono deviarci dal nostro procedere alla presenza di Dio e dall’orazione interiore, risvegliando in noi l’ansia, lo scoraggiamento e la malinconia, ma piuttosto sollecitare il nostro rivolgerci al Dio. Un bambino condotto dalla madre quando comincia a camminare, si rivolge subito a lei e le si attacca più.

(dai Racconti di un Pellegrino Russo)

pellegrinorusso  Racconti di un pellegrino russo è un testo ascetico, scritto fra il 1853 e il 1861 da un anonimo russo. Esso divulgò la pratica mistica della preghiera interiore perpetua, la preghiera del cuore ed è assieme alla Filocalia una delle opere più diffuse prodotte dalla spiritualità ortodossa. Viene spesso pubblicato assieme ad una continuazione anonima intitolata “Il pellegrino continua la sua via”.
Il testo fu pubblicato per la prima volta in Occidente a Berlino nel 1925 nella traduzione tedesca di Reinold von Walter. Seguì nel 1931 la traduzione inglese di Reginald Michael French.
I Racconti di un pellegrino russo sono al centro del romanzo Franny e Zooey, pubblicato nel 1961 da J.D. Salinger. Franny, una giovane studentessa universitaria è affascinata dal racconto, che considera simile alle tecniche ascetiche dell’induismo e del buddismo. Franny e Zooey fu un best-seller internazionale e diffuse la conoscenza del Racconto di un pellegrino russo fra persone con le più varie origini e convinzioni religiose.

SCARICA IL PDF GRATUITO DEL LIBRO: Racconti di un pellegrino russo

BIBLIOGRAFIA Consigliata: French, R. M. (1991), The way of a pilgrim; and, The pilgrim continues his way. [San Francisco]: HarperSanFrancisco. pp. xi-xiii. ISBN 0-06-063017-5.
Fonti: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Racconti_di_un_pellegrino_russo

SRI AUROBINDO

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Sri Aurobindo Sri Aurobindo (Calcutta, 15 agosto 1872 – Pondicherry, 5 dicembre 1950), è stato un filosofo e mistico indiano, considerato dai suoi discepoli un avatar, un’incarnazione dell’Assoluto. Poeta, scrittore e maestro di yoga, si distinse anche per il suo impegno politico in favore dell’indipendenza dell’India.

Sri Aurobindo scrive  “Quando la Pace si stabilisce in noi, la forza superiore o divina dall’alto può discendere e lavorare in noi”.

Tutta la vita successiva di Aurobindo fu dedicata ad applicare questa conoscenza spirituale alla vita concreta e a quella psicofisica, per arrivare a trasformare la vita stessa e la realtà esteriore. Questa energia di Verità e Coscienza che Sri Aurobindo chiama “sopramentale” è la sola energia che può produrre una trasformazione dinamica davvero integrale e irreversibile della materia. Sri Aurobindo vede (proprio come gli antichi Rishi che composero i Veda) che il mondo manifestato non un’illusione che l’anima dovrebbe rigettare per far ritorno al cielo o rientrare nel Nirvana: il mondo è la grande scena di una evoluzione spirituale, una evoluzione o avventura della Coscienza per mezzo della quale dall’Incoscienza originaria si va sviluppando una manifestazione progressiva, in divenire, della Coscienza Divina, celata fin dall’origine o involuta nella Materia. La mente rappresenta la più alta vetta finora raggiunta dall’evoluzione, ma non è la più elevata in assoluto. L’uomo stesso, afferma Sri Aurobindo, è soltanto “un essere di transizione”. Al di sopra della mente esiste una Sopramente, una Coscienza di Verità, una divina Gnosi sopramentale che possiede spontaneamente la luce e il potere della suprema Conoscenza Divina e la cui discesa sulla terra è destinata ad apportare un radicale cambiamento nella vita e nella materia. La dimostrazione dell’attualità di questa trasformazione, che è in corso e non è di là da venire, si può trovare in quel prezioso documento di evoluzione sperimentale che sono i tredici volumi dell’Agenda di Mère: essa è aperta alla “comprensione” di tutti coloro che vogliono conoscerla e sperimentarla.

consigliati da noi

Sri Aurobindo – Reincarnazione e rinascita

Sri Aurobindo e Mére – Sull’essere Psichico

Fonte opere tradotte in Italiano:

http://it.wikipedia.org/wiki/Sri_Aurobindo#Opere_tradotte_in_italiano

LE FREQUENZE CHE GUARISCONO

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 CIMATICA ACQUA  Rigenera il tuo DNA ed evolvi la tua coscienza

I suoni che posseggono determinate frequenze, hanno un potere straordinario sulla fisiologia umana grazie appunto alla forma che accoglie informazioni coerenti alle leggi della creazione universale. Ascoltare queste determinate frequenze in un ambiente preferibilmente silenzioso apporta una serie di benefici spicofisici, ad esempio un suono con frequenza a 528 Hz, può essere utilizzato prima di andare a dormire per riarmonizzarsi andando a rimuovere le “basse frequenze” derivanti da emozioni o situazioni negative vissute durante la giornata.

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LA DIPENDENZA AFFETTIVA – Come guarire.

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relazione sana La dipendenza affettiva. Come guarire.“Amatevi, ma non tramutate l’amore in un legame. Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime. Colmate a vicenda le vostre coppe, ma non bevete da una sola coppa, scambiatevi il pane, ma non mangiate da un solo pane. Cantate e danzate insieme e insieme siate felici, ma permettete a ciascuno di voi d’essere solo.”
Kahlil GibranNella dipendenza affettiva, l’amore verso l’altro presenta diverse caratteristiche delle dipendenze in generale, pur presentando, rispetto a quest’ultime una differenza sostanziale: essa si sviluppa nei confronti di una persona e ciò la rende più difficile da riconoscere e da combattere.
Il concetto di dipendenza affettiva corrisponde a quella che potremmo definire una vera e propria disfunzione dell’anima e che influenza negativamente qualsiasi relazione sentimentale (non solo nei confronti del partner, ma spesso anche nei confronti di un amico, di un figlio o di un genitore) essendo un quadro psicopatologico in cui il “rapporto d’amore” è vissuto come condizione stessa della propria esistenza.

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CERCHIAMO SEMPRE QUALCOSA

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paceinteriore  Cerchiamo sempre qualcosa. Ma è la Pace interiore che ci chiama.

C’è sempre qualcosa che vorremmo avere, fare, che desideriamo. C’è sempre un ideale da raggiungere, uno scopo da realizzare… non ci sentiamo mai “pieni” e cerchiamo sempre quel “qualcosa” che ci manca.
Ma la cosa più irreale è che appena raggiunto un traguardo, lo si lascia alle spalle, non se ne gode appieno e ci si proietta verso il nuovo obiettivo. Ecco, è giusto avere aspirazioni, ma credo sia giusto anche fermarsi a godere del frutto del proprio percorso. Questa incessante ricerca a cosa serve se non assaporiamo mai i risultati? E perché’ questi risultati non ci bastano mai?
Cresciamo, maturiamo, invecchiamo cercando e bramando e non sentendoci mai pieni e appagati. Ma perché ? La verità è che ciò che realmente desideriamo e’ altrove, non nelle cose materiali o nella incessante nutrizione dell’ego ma in un luogo nascosto, dietro una porte che non abbiamo mai avuto il coraggio di aprire davvero…. il nostro Sè interiore.
Iniziamo allora da un primo passo: fermiamoci ad ammirare le nostre realizzazioni. Fermiamoci, accettiamo il presente, prendiamone consapevolezza. E’ l’ego con le sue illusioni di falso potere e falsa felicità che causa il conflitto interiore. L’ego che prima ci invita ad esprimere un’infinità di desideri e poi a cercare la colpa che ci impedisce di raggiungerli.

… sei sempre stato, ciò che stai cercando. Tutti sono già la natura suprema, la natura del Buddha o la consapevolezza di Cristo, ma la maggior parte di noi non lo sa.”
Adyashanti

Quando si riesce a sostituire un desiderio con le qualità dell’ ESSERE (la saggezza, la pazienza, la determinazione, la consapevolezza) che servono per ottenerlo, la fiducia in se stessi aumenta in maniera proporzionale.
Allora, facciamo tacere la mente e i pensieri, acquietiamo il corpo, scendiamo nel profondo. Senza dormire e senza farti lusingare dai sogni che ti invitano a entrare nei loro paesaggi e personaggi immaginari. Col vuoto interiore assoluto e calmo sorge il tuo IO SONO spirituale, la tua vera essenza. La tua PACE interiore.

Come ritrovare la pace interiore?

La Pace interiore e’ in noi. Dobbiamo solo chiederla affermando questa decisione a se stessi:

-VOGLIO VIVERE PIENAMENTE L’ESPERIENZA CHE SI PRESENTA –

Voglio accettarmi per come sono, voglio accettare gli altri per come sono, voglio accettare tutto ciò che mi è successo, sta succedendo e succederà.

Raggiungi la consapevolezza!

La pace interiore è vicina a te

Raggiungere una condizione di quiete della mente e di pace non è difficile come potrebbe sembrare, perché la pace, come tutte le altre emozioni, si trova già dentro di te in ogni istante.
L’unica cosa che devi fare è imparare a riconoscerla e “metterla in funzione” nel modo corretto e non è poi così difficile.
La pace interiore, il silenzio e la gioia abitano nel profondo di ogni essere umano e sono raggiungibili da tutti ma richiedono di sviluppare il giusto atteggiamento e di consolidare la giusta pratica, un po’ come certe arti, che tutti possiamo praticare ma che richiedono addestramento per dare frutti.

Il silenzio non è “vuoto”.

Molti pensano che il silenzio sia l’assenza di rumore, la condizione in cui ci si trova quando “manca” tutto il resto.
Ma non è così: il silenzio è il “luogo” della pace, è lo sfondo sul quale vengono appoggiati i suoni. La pace interiore e il silenzio non sono “posti” ma condizioni della tua mente.
Se desideri trovare la tua pace interiore, quindi, devi imparare innanzitutto ad entrare e a restare nel silenzio.
Per arrivare ad ascoltare il silenzio, devi comprendere come giungere ad un particolare tipo di atteggiamento interiore, “l’atteggiamento meditativo” che consiste nel creare dentro di sé una “zona del silenzio”, uno spazio protetto, nel quale puoi creare la tua pace indipendentemente da quello che succede “là fuori”.
Il silenzio è il “luogo” dei pensieri che non abbiamo ancora pensato, è il “luogo” nel quale possiamo andare a cercare i pensieri nuovi, l’intuizione, l’ispirazione. E’ il “luogo” dove vive il nostro Se interiore.
Nel silenzio, la nostra mente inizia ad ascoltare una voce più sottile, una voce interna, che parla attraverso l’intuizione.

Le sessioni dedicate alla meditazione (che troverete prossimamente nella sezione categorie di questo sito) rappresentano un momento di “apertura della mente”, un salto di qualità nel proprio percorso di sviluppo interiore.
Si può dire che la meditazione, oltre ad essere un allenamento alla consapevolezza, è anche e sopratutto l’ascolto del silenzio.
Non si tratta di “creare il vuoto”, come molti pensano, ma di imparare a porsi nella posizione di “testimoni della propria mente”, di osservatori dei propri pensieri e delle proprie emozioni…. di dare spazio a ciò  che il nostro Se interiore vuole comunicarci.

Non mi resta ora che augurarvi un cammino di Pace e di perfetto “silenzio” per ascoltare l’Essenza. L’UNIverso è con Noi!

Namastè

GUARIRE DALLA DEPRESSIONE

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liberarsi dalla depressioneGuarire dalla Depressione. Prima parte.

Il male oscuro: come e perché’ si e’ depressi?

La depressione, solo in Italia, colpisce un milione e mezzo di persone, soprattutto donne. Tristezza, sconforto, ridotta autostima, debolezza emotiva e fisica, sono fra i sintomi più facilmente individuabili di questa patologia; anche se c’e’ da precisare che, le depressioni non sono tutte uguali. Anche se molte si assomigliano per intensità, modalita’ e per una parte dei sintomi, le crisi depressive mostrano sfumature peculiari, che portano le persone che ne soffrono a manifestare il proprio disagio in modi molto diversi. Questa grande differenza è dovuta al fatto durante la malattia la persona si trova in balìa di disorientamento e forze oscure ed è quindi facile che emergano vecchi traumi, paure e timori antichi che ogni individuo porta con se come bagaglio personale delle proprie esperienze di vita presente e passate. Appare dunque chiaro che soltanto ripartendo da zero, l’individuo potra’ ritrovare la sua vera natura. La depressione arriva quindi per purificare e cancellare quel personaggio maschera fatto di obblighi, doveri e falsita’ costruito negli anni, senza volonta’ manifesta,  che ha obbligato l’individuo a fare e ad essere come NON E’ nella sua vera natura. Questa persona e’ prigioniera dell’esterno, del visibile ed osservando solo in superficie subisce ed assorbiamo solo i modelli negativi: l’autobiasimo, l’aspra critica, il senso di colpa; l’autocommiserazione, il compatimento. L’individuo vedra’ un ostacolo in qualunque evento ma non fara’ il minimo tentativo per superarlo. Sara’ smarrito ed avra’ solo il  desiderio di fuggire da tutto e da tutti per mettersi al riparo dal rischio. Cominciera’ ad entrare in un circolo vizioso di pensieri circolari: Sono inferiore agli atri, se sbaglio non vago nulla, quello di cui gli altri si interessano è sempre più importante di quello di cui mi occupo io,  non posso vivere senza l’approvazione degli altri, non sono mai all’altezza delle situazioni, quando prendo una iniziativa rischio di sbagliare e di essere biasimato, non ho le risorse per fronteggiare le difficoltà e non sono in grado di sopportare questa sofferenza, se esprimo ciò che penso causerò disagio.
In realta’ il soggetto ha come obiettivo principale l’essere accettato e benvoluto dagli altri e per raggiungere questo scopo nega “se stesso” per conformarsi al pensiero delle persone a cui desidera piacere. Cosi’ la mente, in modo inconscio o poco consapevole, individua in un sintomo lo strumento migliore per raggiungere l’obiettivo e fa manifestare la malattia e l’individuo entra in crisi depressiva: la vive e sta realmente male ma paradossalmente si accorge che, attraverso questo grave malessere, può ottenere dei benefici che prima della crisi non riusciva ad avere. Ad esempio: può sottrarsi a situazioni dove non riusciva a dire di no, può sentirsi al centro dell’attenzione di familiari e amici, può indurre gli altri a prendere decisioni che non ha il coraggio di prendere, come quella di lasciare il partner o il lavoro o uno studio che non piace, può non occuparsi dei figli e di se stesso senza sentirsi giudicato in quanto la malattia gli fornisce l’alibi perfetto. In pratica attraverso questo meccanismo/atteggiamento può  attirare l’attenzione su di sé, farsi servire e rispettare, sottrarsi a richieste e situazioni, delegare agli altri le proprie incombenze….
Nel suo stato di “grazia” diventa chiaro che la persona sceglie di prolungare questo suo stato “vantaggioso” riproducendo il sintomo che lo rende possibile anche quando potrebbe ormai essere guarito o in via di guarigione. La crisi depressiva si protrae cosi’ nel tempo, diventando il modo di “essere” della persona. Il depresso rimane quindi bloccato in questo assetto psichico nevrotico, precludendosi la possibilità di guarire, di progredire nello sviluppo psichico- energetico e di comprendere il proprio SE interiore.

Sintomi della depressione

A livello psichico:

PAURA DI DISINTEGRARSI O DI NON POTER PIU’ VIVERE

TIMORE DI NON ESSERE PIU’ AMATI.

ANGOSCIA, PENSIERI SUICIDARI E ASTENIA
FAME NERVOSA
RABBIA, RISENTIMENTO, RIMPIANTO.

A livello fisico:

DISTURBI ADDOMINALI E DELL’APPARATO DIGERENTE

DISTURBI DEL SISTEMA IMMUNITARIO
INTOLLERANZE,ALLERGIE
ARTROSI
DISTURBI DEL CAVO ORALE
DISTURBI DELLA VISTA (MIOPIA)
PROBLEMI ALIMENTARI
DISTURBI DELLA TIROIDE
DISTURBI DELLA SESSUALITÀ’ (in particolar modo assenza di desiderio)

COME LIBERARSI DAL PERSONAGGIO MASCHERA E RITROVARE IL VERO SE

Il viaggio interiore – Ritrovare se stessi, il proprio cuore e riscoprire la propria essenza.

Si PUÒ  far ritorno a “Casa”. Quel luogo dove si trova il Vero Sé e dove si possono scoprire le dimensioni nascoste della propria forza e della propria ricchezza.
Iniziando a percorrere questo sentiero, intraprendete un viaggio che vi porterà verso un nuovo territorio: il vostro universo interiore. Indipendentemente dal fatto che siate o meno già stati in terapia, la prima fase di questo sentiero riguarderà, per un periodo abbastanza lungo, l’affrontare gli aspetti distruttivi e negativi del vostro personaggio maschera. Se volete veramente ritrovare voi stessi, se volete raggiungere il nucleo del vostro Essere, da cui deriva il TUTTO UNIversale e’ necessario comprendere che il cambiamento e’ un lungo percorso da fare a piccoli passi.

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SUPERARE LA PAURA DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI

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saltare
La paura del giudizio degli altri.

Nella paura del giudizio rientrano due componenti fondamentali: il bisogno di approvazione e la paura della critica, ovvero il bisogno di conferme della propria adeguatezza e la paura di qualcosa che faccia da specchio circa eventuali limiti o mancanze.
Ma da dove origina questa paura del giudizio?
Il condizionamento ambientale gioca un ruolo fondamentale nella creazione dei valori che facciamo nostri durante la crescita e cui facciamo riferimento costantemente. Avendo ricevuto un educazione costantemente rivolta verso l’attenzione al punto di vista altrui,  “Cosa penseranno gli altri di me?” sara’ la nostra forma pensiero piu’ ricorrente e  questo modo di pensare ci portera’ a vivere sempre in preda all’ansia in quanto non sappiamo né potremo mai sapere, se non a posteriori, come l’altro ci giudica. Scegliamo così spesso di vivere cercando di non creare fastidi e problemi agli altri,  reprimendo le nostre richieste e rimanendo incapaci di dire “NO” se gli altri ne fanno a noi, perche’ viviamo col timore che con la negazione gli altri potrebbero amarci di meno e che magari inizieranno ad evitarci; cosi’ ci facciamo andar tutto bene o al limite cerchiamo scuse per “evitare” il giudizio. La paura del giudizio e della critica minano fortemente la nostra parte più intima, la nostra identità; facendoci stare sempre in allerta, pronti a monitorare ogni segnale interpretato come svalutante, in un costante lavorio mentale che ci costa molta energia e benessere psicologico. Non siamo spontanei né liberi, siamo passivi, ci sentiamo insicuri e non abbiamo stima di noi. Avvertiamo un profondo disagio interiore e ci sentiamo bloccati in quello che vorremmo fare o dire; cosi’ il giudizio degli altri alla fine diventa il nostro giudizio e diveniamo nemici di noi stessi.
Come allontanare la paura del giudizio?
Innanzitutto dobbiamo cominciare ad essere consapevoli che possiamo decidere in autonomia, che siamo in grado di valutare il nostro comportamento, i pensieri, le emozioni, assumendocene la responsabilità. La nostra cultura preferisce modelli di comportamento riassumibili in cio’ che e’ “giusto” o “sbagliato”. Se non ci adeguiamo a queste semplici ma perentorie regole, subentra il senso di colpa. Per non cadere nella trappola del giudizio non dobbiamo fare riferimento a criteri esterni di “giusto”-“sbagliato” ma chiederci:

  • CHE EFFETTO HA SUL MIO STATO D’ANIMO?
  • MI PIACE O NON MI PIACE?
  • PUO’ ANDARE BENE PER ME O NO?
  • LO VOGLIO O NON VOGLIO?
  • SONO O NON SONO D’ACCORDO?

Siamo dunque noi che dobbiamo e possiamo:
-SCEGLIERE di fare per noi stessi, di agire per soddisfare i bisogni che ci rendono felici. Dobbiamo quindi dare priorità alle nostre scelte basandoci su quello che vogliamo e riteniamo sia meglio per noi.
-RICONOSCERE i nostri bisogni e dar loro la giusta importanza. Non dobbiamo basare le nostre scelte su quello che vogliono gli altri ma su cio’ che va bene per noi. Impariamo a dire “voglio” senza sentirci in colpa e sfuggiamo alla tirannia dei “dovrei”. Associa felicità alla libera espressione di ciò che senti, pensi, desideri e associa dolore a ciò che ti impedisce di essere te stesso e di dire ciò che senti e pensi: quello che hai dentro è importante ed esternarlo è un arricchimento per te e per gli altri.
– IMPARARE a valutare i giudizi ed i consigli delle persone. Accogli le critiche sagge fatte con affetto per aiutarti e non dare importanza alle critiche che senti inutili, false e deleterie. Impara dai tuoi errori per migliorarti anziché considerarli una sconfitta. Sii autoironico: questo atteggiamento ti aiuterà molto a non temere le critiche ed i giudizi.
– ESPRIMERE sentimenti, emozioni, pensieri, idee e opinioni con semplicità e spontaneità, senza vergogna; gli altri ti apprezzeranno per questo. Esprimiti usando il pronome ‘io’ evitando frasi impersonali.
Questi suggerimenti se applicati costantemente, sono i fondamenti per superare la paura del giudizio altrui permettendo di migliorare la propria autostima e le relazioni sociali. Le parole acquisiranno un peso diverso e ci renderemo conto che non sarà poi più così importante quello che pensano gli altri, ma al contrario diventerà fondamentale sentirsi liberi di esprimere le proprie idee, le proprie emozioni ed i propri desideri. Noi primi impareremo a criticarci e gli altri non saranno più dei giudici così feroci come invece accadeva nel passato.


AFFERMAZIONE MEDITATIVA PER SUPERARE LA PAURA DEL GIUDIZIO

IO sono una bella persona a prescindere da cosa dicano gli altri
il giudizio degli altri mi scivola ma non mi influenza
ogni molecola di come sono è giusto sia così

IO non ho bisogno di barriere nè di malattie
né di altro per difendermi
non è avendo il controllo che acquisto potere sulla mia vita ma perdendolo.

La Luce è in ME ed ogni mia decisione è frutto del mio volere e del volere dell’UNIverso.

IO SO’ che ogni decisione che prendo è la via per me.

Gioia, pace ed equilibrio scorrono in me. In piena fede, ringrazio.

Namaste`

LIBERARSI DALLE PAURE E DALLE FOBIE

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paura Per trasformare un atteggiamento, un modo di reagire, per liberarci di ciò che ci impedisce di star bene con noi stessi, vi sono tre tappe essenziali:

1. PRENDERE COSCIENZA

non si può cambiare nessuna reazione di cui non siamo coscienti;

2. ACCETTARE

Bisogna riconoscere la situazione qual è. Finche’ non ammettiamo onestamente di aver bisogno di aiuto, non passiamo all’azione per chiederlo. Quindi, accettare e riconoscere la propria incapacità a liberarsi da soli del problema;

3. PASSARE ALL’AZIONE

quello che sappiamo non basta a cambiare il nostro modo d’essere, ma è ciò che facciamo di quello che abbiamo scoperto.

Queste tre tappe sono fondamentali in tutto il processo di trasformazione o di guarigione; sono i passi importanti da compiere per liberarti delle tue paure o delle tue fobie.

Vediamo, ora, alcuni esercizi pratici per aiutarti nelle tre tappe del processo di guarigione.

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