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SIGNIFICATO DEL COLORE VERDE

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verde La personalità di chi sceglie il VERDE

La parola verde deriva dal latino popolare vìrdem a sua volta derivato da viridis “vivo”, “vivace”. Il colore verde (complementare del rosso) si colloca nel centro dello spettro luminoso e ha una funzione di equilibrio tra i colori caldi e quelli freddi. La luce verde infonde armonia, comprensione. La vita di chi ama questo colore è all’insegna della prosperità, del successo, della solidarietà e dell’adattabilità. Questo colore è legato al rinnovamento, ma anche alla stabilità, alla giovinezza, allo sviluppo, alla speranza e alla fertilità. Simboleggia la perseveranza e la conoscenza superiore. Emana senso di equilibrio, compassione e armonia; trasmette amore per tutto ciò che riguarda il regno naturale favorendo il giusto contatto con le leggi della natura. Oltre ad avere un effetto calmante, il colore Verde infonde senso di giustizia e grandezza d’animo oltre a conferire tenacia e perseveranza nel seguire i propri progetti. Chi predilige il colore Verde è però di solito conservatore ed abitudinario e tendente all’auto esaltazione dando, spesso, la sensazione di sentirsi superiore al prossimo. Inoltre, chi ama il colore Verde, è caratterizzato dal continuo desiderio di fare bella figura e impressionare gli altri. Non accetta cambiamenti nei suoi modi di agire dato che, sentendosi il migliore, l’adattamento agli altri lo svilirebbe nella sua alta considerazione di sé.

Difetti predominanti

Un eccesso di verde in tutte le sue forme denota individualismo e indipendenza, con eccesso di concretezza e logica. Può essere un soggetto invidioso, superstizioso ed estremamente geloso. Il Verde crea una sorta di resistenza ai cambiamenti.

Risultato della combinazione dei colori Blu e Giallo, rappresenta anche la tensione e rappresenta l’energia accumulata non esternata portando, sovente, ad un eccessivo autocontrollo e bisogno di dominare sia le persone che gli eventi.

Apporti vibrazionali

Il colore verde è in affinità col 4° chakra – Anahata, è legato all’elemento legno ed è un colore Yin. Il verde ha proprietà antisettiche, disintossicanti, di riequilibrio delle energie; il suo effetto calmante del sistema nervoso è evidente nel bisogno insito nelle persone di immergersi nella natura per avere sensazioni uniche di pace e di equilibrio nè caldo nè freddo dove il giallo della terra e il blu dell cielo si congiungono (natura terrestre+natura celeste). Sul piano fisico troviamo qui raccolte in un’unica fascia le tre funzioni centrali per la vita dell’individuo: cardiaca ; respiratoria ; sistema immunitario ed è quindi in associazione con il Cuore, i bronchi, l’apparato respiratorio, il nervo vago.

Chi rifiuta il Verde è costantemente soffocato dalla morsa degli obblighi e si sente costretto a compiere azioni e fare ciò che non vuole. Spesso si sente frustrato perché crede di non essere all’altezza delle sue grandi aspettative. Per ovviare a queste problematiche  può essere utile interagire con questo colore, utilizzandolo nell’abbigliamento e nell’ambiente in cui si vive o lavora. Puo’ essere anche efficace occuparsi di giardinaggio circondandosi di molte piante.

SIGNIFICATO DEL COLORE ROSSO

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rosso col La personalità di chi sceglie il ROSSO

Il colore Rosso è simbolo del sangue dell’energia vitale sia mentale che fisica. Il rosso è collegato alle passioni, al coraggio, alla forza, all’istinto, alle pulsioni ancestrali come il sonno, la fame, la sessualità. Deriva dal sanscrito Rudra (correre ruggendo) che è il signore della tempesta, proprio perchè al colore rosso venivano associati la forza e la potenza. Fin dall’antichità il rosso ha sempre rappresentato il fuoco e porta con sé un significato positivo di accrescimento delle forze vitali e di fertilità, mentre in negativo è apportatore di violenza, vendetta e ferocia, difatti è il colore di Marte, Dio della guerra. L’uso di questo colore aiuta a combattere le energie passive infondendo una straordinaria forza motoria ma anche psichica stimolando la creatività e aumentando le capacità di autoconservazione. Il Rosso è quindi sinonimo di forte passionalità, di grande personalità e di fiducia in se stessi, estroversione e la forza di volontà. Chi è attratto dal rosso e ci entra facilmente in risonanza ha un carattere vivace, pieno di energia, esuberante e un buon rapporto con la sessualità, ha voglia di vincere e desidera posizioni di potere; ama agire e mettersi sempre in competizione con il prossimo ma, soprattutto, con se stesso.

Difetti predominanti

Chi ama il rosso può denotare nella personalità una difficoltà a contenere le proprie pulsioni e l’eccessiva istintività. Spesso pecca di presunzione ed il carattere è caratterizzato dall’irascibilità e l’irrequietezza.

Apporti vibrazionali

Abbinato al 1° Chakra – Muladhara, il colore Rosso agisce sul battito cardiaco e sulla pressione sangiugna ed arteriosa, l’attività neuronale, ghiandolare e del fegato. Inoltre agisce sui muscoli e con l’apparato osteoarticolare. L’elemento che governa è fuoco ed è il colore più Yang.

Chi rifugge dal colore Rosso è una spesso inacapace di affrontare le difficoltà che la vita gli presenta. Molto irrequito,  quasi sempre in disparte preferisce rimanere dietro le quinte non avendo il desiderio di essere protagonista. Nelle scelte quotidiane tende ad essere stabile e ama intraprendere strade sicure. Odia l’espansività altrui rifugiandosi così nella sua perenne introversione. Questa lacuna può essere colmata  interagendo con questo colore, utilizzandolo nell’abbigliamento e nell’ambiente in cui si vive o lavora.Puo’ essere anche efficace occuparsi di giardinaggio circondandosi di piante con i fiori di questo colore come ad esempio la Coreopsis tinctori, le Rose o il Papavero orientale.

SIGNIFICATO DEL COLORE GIALLO

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giallo La personalità di chi sceglie il giallo

Chi predilige il colore Giallo è una persona estroversa che accoglie con entusiasmo le novità ed è solitamente dotata di una fervida immaginazione, prolifica in fatto di idee che applica al mondo reale E’ una persona con grande vitalità alternata però a periodi più o meno lunghi di stasi. Ha molte aspettative sul suo futuro e adora rinnovarsi e fare nuove esperienze ma è tendenzialmente soggetta anche a rapidi cambiamenti di posizione. Tende spesso a cercare l’approvazione delle persone che la circondano e fa il possibile per essere ammirata. Adora stare al centro dell’attenzione risulta estroversa, molto attiva, allegra, originale, entusiasta verso la vita, determinata, ottimista. In genere cerca la liberazione da un peso, da un’oppressione problematica e anelano ad una vita leggera e senza troppi coinvolgimenti.

Soffre molto la solitudine e la sua presenza assidua denota una sorta di eccesso di fiducia nelle proprie capacità.

Difetto predominante

Disperde le proprie energie all’esterno senza dedicare il giusto tempo all’introspezione.

Apporti vibrazionali

Il giallo (complementare del viola) è il colore legato al centro del plesso solare, il 3° chakra – Manipura che corrisponde al sistema nervoso e digestivo. Questo chakra si occupa anche degli organi genitali e in generale delle attività sessuali. Il Giallo è simbolo della conoscenza e dell’energia, sia dell’intelletto che nervosa. Ha come elemento il fuoco ed è un colore Yang. E’ il colore più radiante, vitale, il più vicino alla luce solare. E’ un colore caldo, ad alto valore termico. Come l’arancione e il rosso ha un’azione stimolante a livello fisiologico, ma il suo effetto risulta meno stabile rispetto agli altri due colori. Agisce sui nervi motori, produce energia per i muscoli e, grazie alla sua attività stimolante anche del sistema nervoso, aumenta la capacità di memoria, concentrazione e di socializzazione. Ha la capacità di regolare la frequenza del battito cardiaco e la pressione erteriosa. Inoltre il Giallo agisce sul sistema digestivo e su quello epatico ma anche sulla vescica e la milza. I colori di tonalità gialla agiscono su diversi aspetti della nostra personalità e attitudini: generalmente infatti favoriscono l’estroversione e la capacità di concentrazione.

Chi rifugge dal colore Giallo si sente spesso deluso nelle sue aspettative e poco stimato dalle persone che fanno parte della sua cerchia di conoscenze. Cade spesso nella trappola della poca fiducia nei suoi mezzi. Questa lacuna può essere colmata  riaccumulando energia perduta interagendo con questo colore, utilizzandolo nell’abbigliamento e nell’ambiente in cui si vive o lavora, anche acquistando piante associate a questo colore, come ad esempio la Tagetes padula o la Rudbeckia Hirta o il meraviglioso Girasole.

IL SIGNIFICATO DEL COLORE BIANCO

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bianco La personalità di chi sceglie il BIANCO

Rimpiazzando il termine latino albus, il nome bianco deriva dal germanico blanc (o blanch, blank) che voleva dire “splendente”, “brillante”, “rilucente”. Il colore Bianco comprende tutti i colori dello spettro luminoso e simboleggia il confine che segna l’inizio della fase vitale. Esprime speranza per il futuro, fiducia nel prossimo e nel mondo in genere. Rappresenta lo stato di purezza, i nobili sentimenti e la voglia di cambiamento, della saggezza e della libertà. Indica l’apertura a ogni possibilità, la congiunzione dell’uomo con l’universo. Simboleggia la nascita – rinascita, l’inizio di ogni ciclo vitale. Anche la fiamma divina e perenne è bianca. Il bianco è anche il colore della morte, quando questa è intesa come inizio di una nuova vita. Con questo colore si rappresenta tutto ciò che è puro, saggio, illuminato e anche dell’aspirazione verso ciò che non si è ancora verificato (la sposa vestita di bianco aspira al matrimonio) indicando, quindi, il desiderio dell’individuo di acquisire un nuovo stato, di passare a una nuova condizione. Chi ama questo colore rivela una spiccata tendenza al fatalismo, ma al contempo esprime creatività e immaginazione. Chi preferisce il Bianco ha il continuo desiderio di cambiamento e viene stimolato dalle novità che la vita gli presenta.

Difetti predominanti

Chi sceglie il bianco è come se, in un certo senso, non scegliesse nulla o, da un altro punto di vista, scegliesse tutto. E’ quindi la tonalità degli indecisi, di coloro che sono ancora alla ricerca di un loro sé, di una personalità precisa. Lo dimostra il fatto che gli amanti di questo candido colore cercano di accontentare tutti, appianano le differenze, non contraddicono nessuno, evitano i conflitti. Ma è anche il colore di chi vorrebbe essere apprezzato per le sue qualità intellettuali e morali. Ha grande fiducia negli altri e in tutto ciò che il futuro gli riserva ma, allo stesso tempo, può crearsi delle illusioni e peccare di ingenuità.

APPORTI VIBRAZIONALI

Il colore bianco è associato al 7° Chakra – Sahasrara  che governa la corteccia cerebrale, il sistema nervoso centrale e la ghiandola pineale. La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell’iride, schiarisce la mente. E’ un colore fresco che apporta energia rivitalizzante per tutto l’organismo. Jung considera il bianco come un momento evolutivo ed esistenziale, come “il grado più elevato che la meditazione umana possa mai raggiungere”. La luce bianca permette la sintesi della vitamina D, stimola le cellule e le ghiandole endocrine.  Questo colore è utile in caso di: inappetenza, debolezza e ipotonia muscolare, pallore, anemia, carenza di vitamina D, invecchiamento precoce, eccesso di pensieri, ansia, memoria debole, fragilità psichica. Controindicazioni: non utilizzare il bianco nei bambini iperattivi.

Chi rifiuta il Bianco si fida poco degli altri e ritiene che il futuro vada scritto senza lasciare nulla al caso. Decisamente fermo sulle sue posizioni, non ama le novità ed è restio ad apportare cambiamenti nella propria vita. Molto pragmatico, chi non sopporta il Bianco, difficilmente lascia spazio all’immaginazione e alla sensibilità d’animo. Per ovviare a queste problematiche  può essere utile interagire con questo colore, utilizzandolo nell’abbigliamento e nell’ambiente in cui si vive o lavora. Puo’ essere anche efficace occuparsi di giardinaggio circondandosi di piante fiorifere con i toni di questo colore come ad esempio la Lobelia erinus, la Gypsophila elegans o il famoso Gelsomino (Jasminum officinale).

IL SIGNIFICATO DEL COLORE INDACO

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indaco La personalità di chi sceglie l’INDACO

Subito dopo l’azzurro-blu nello spettro dei colori troviamo l’indaco, una tonalità molto scura tra il blu e il viola. Dal latino indicum, a sua volta dal greco ινδικόν (indikón), letteralmente “proveniente dall’India”, “indiano”. L’indaco era infatti un colorante ricavato dalle foglie delle piante del genere Nerium native della regione. Le sue caratteristiche sono simile a quelle del blu, ma con un effetto più profondo, vista anche la sua gradazione e la sua frequenza maggiore; è  il colore legato alla visione meditative, presiede alla funzioni più elevate del pensiero e corrisponde al terzo occhio. E’ il colore dell’intuito che sostiene l’attività meditativa e della riflessione profonda. Ha un forte potere rilassante e per la sua alta vibrazione ha la capacità di allargare la nostra comprensione e sviluppa una capacità di giudizio priva di coinvolgimenti emotivi. E’ simbolo di spiritualità e risveglio interiore. La persona che predilige l’Indaco tende a elevarsi e a guardare con occhio critico la realtà che la circonda. Questa tendenza fa in modo che la stessa realtà venga meglio compresa per ottenere così un appagamento interiore che il mondo esteriore nega all’individuo. Alla continua ricerca di armonia e affinità con le persone che lo circondano, chi ama l’Indaco può subire degli improvvisi attacchi di malinconia dalla quale riesce ad allontanarsi captando dal mondo esterno emozioni e segnali positivi. Chi predilige questo colore è riservato e tende a vivere nel suo mondo. La persona “indaco”, inoltre, è sempre impeccabile ed ha ottimo gusto.

Difetti predominanti

I difetti di chi ama questo colore possono essere: poca fiducia nel proprio giudizio e dubbi sulla capacità della propria intuizione. La personalità in eccesso indaco è sempre alla ricerca di consigli che segue ciecamente. Può dimostrarsi ingenuo, credulone, dubbioso e facilmente suggestionabile.

APPORTI VIBRAZIONALI

E’ associato al 6° Chakra – Ajna, colore Yin, controlla la parte inferiore del cervello, gli occhi e l’ipofisi. Questo colore agisce principalmente sulla mente ma è un ottimo purificatore del sangue. Ha la capacità di equilibrare i nostri organi di senso per renderli più sensibili; in generale ha un effetto calmante e anestetico specialmente a livello delle vie respiratorie, nasali, degli occhi, ecc. Questo suo potere anestetico è dovuto alla sua virtù di riuscire a portare la coscienza ad un livello superiore. Aiuta la concentrazione mentale ed è utile in caso di emotività eccessiva, ipocondria, ossessione, allucinazioni, demenza senile. Tonifica i muscoli e la pelle. Benefico in presenza di intossicazioni, infiammazioni, dolore, cataratta, ipertiroidismo. L’indaco dona intuizione e saggezza all’individuo, avvicinandolo alla propria guida interna. Agisce sui sensi aumentando il tono dell’uomore in caso di malinconia o di leggeri stati depressivi. Il colore Indaco, inoltre, ha un forte potere rilassante e aiuta nelle pratiche meditative.

Chi lo rifiuta ha grandi difficoltà nel trovare l’armonia e l’equilibrio sia con le persone che lo circondano sia con l’ambiente in cui vive. Soffre facilmente di attacchi depressivi, dai quali trova grandi difficoltà ad uscire, la persona che rifugge l’Indaco, riflette in maniera caotica rischiando spesso di rimanere impigliato nella rete dell’emotività. Una delle dendenze principali di questi individui è quella di addossare ad altri la colpa di eventuali fallimenti o la causa del proprio malessere. Questi problemi possono migliorare interagendo con questo colore, utilizzandolo nell’abbigliamento e nell’ambiente in cui si vive o lavora. Puo’ essere anche efficace occuparsi di giardinaggio circondandosi di piante con i fiori di questo colore come ad esempio la Veronica spicata, il Raponzolo – Fiteuma (Phyteuma) Orbiculare, oppure i deliziosi “Non ti scordar di me” (Myosotis Alpestris).

CERCHIAMO SEMPRE QUALCOSA

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paceinteriore  Cerchiamo sempre qualcosa. Ma è la Pace interiore che ci chiama.

C’è sempre qualcosa che vorremmo avere, fare, che desideriamo. C’è sempre un ideale da raggiungere, uno scopo da realizzare… non ci sentiamo mai “pieni” e cerchiamo sempre quel “qualcosa” che ci manca.
Ma la cosa più irreale è che appena raggiunto un traguardo, lo si lascia alle spalle, non se ne gode appieno e ci si proietta verso il nuovo obiettivo. Ecco, è giusto avere aspirazioni, ma credo sia giusto anche fermarsi a godere del frutto del proprio percorso. Questa incessante ricerca a cosa serve se non assaporiamo mai i risultati? E perché’ questi risultati non ci bastano mai?
Cresciamo, maturiamo, invecchiamo cercando e bramando e non sentendoci mai pieni e appagati. Ma perché ? La verità è che ciò che realmente desideriamo e’ altrove, non nelle cose materiali o nella incessante nutrizione dell’ego ma in un luogo nascosto, dietro una porte che non abbiamo mai avuto il coraggio di aprire davvero…. il nostro Sè interiore.
Iniziamo allora da un primo passo: fermiamoci ad ammirare le nostre realizzazioni. Fermiamoci, accettiamo il presente, prendiamone consapevolezza. E’ l’ego con le sue illusioni di falso potere e falsa felicità che causa il conflitto interiore. L’ego che prima ci invita ad esprimere un’infinità di desideri e poi a cercare la colpa che ci impedisce di raggiungerli.

… sei sempre stato, ciò che stai cercando. Tutti sono già la natura suprema, la natura del Buddha o la consapevolezza di Cristo, ma la maggior parte di noi non lo sa.”
Adyashanti

Quando si riesce a sostituire un desiderio con le qualità dell’ ESSERE (la saggezza, la pazienza, la determinazione, la consapevolezza) che servono per ottenerlo, la fiducia in se stessi aumenta in maniera proporzionale.
Allora, facciamo tacere la mente e i pensieri, acquietiamo il corpo, scendiamo nel profondo. Senza dormire e senza farti lusingare dai sogni che ti invitano a entrare nei loro paesaggi e personaggi immaginari. Col vuoto interiore assoluto e calmo sorge il tuo IO SONO spirituale, la tua vera essenza. La tua PACE interiore.

Come ritrovare la pace interiore?

La Pace interiore e’ in noi. Dobbiamo solo chiederla affermando questa decisione a se stessi:

-VOGLIO VIVERE PIENAMENTE L’ESPERIENZA CHE SI PRESENTA –

Voglio accettarmi per come sono, voglio accettare gli altri per come sono, voglio accettare tutto ciò che mi è successo, sta succedendo e succederà.

Raggiungi la consapevolezza!

La pace interiore è vicina a te

Raggiungere una condizione di quiete della mente e di pace non è difficile come potrebbe sembrare, perché la pace, come tutte le altre emozioni, si trova già dentro di te in ogni istante.
L’unica cosa che devi fare è imparare a riconoscerla e “metterla in funzione” nel modo corretto e non è poi così difficile.
La pace interiore, il silenzio e la gioia abitano nel profondo di ogni essere umano e sono raggiungibili da tutti ma richiedono di sviluppare il giusto atteggiamento e di consolidare la giusta pratica, un po’ come certe arti, che tutti possiamo praticare ma che richiedono addestramento per dare frutti.

Il silenzio non è “vuoto”.

Molti pensano che il silenzio sia l’assenza di rumore, la condizione in cui ci si trova quando “manca” tutto il resto.
Ma non è così: il silenzio è il “luogo” della pace, è lo sfondo sul quale vengono appoggiati i suoni. La pace interiore e il silenzio non sono “posti” ma condizioni della tua mente.
Se desideri trovare la tua pace interiore, quindi, devi imparare innanzitutto ad entrare e a restare nel silenzio.
Per arrivare ad ascoltare il silenzio, devi comprendere come giungere ad un particolare tipo di atteggiamento interiore, “l’atteggiamento meditativo” che consiste nel creare dentro di sé una “zona del silenzio”, uno spazio protetto, nel quale puoi creare la tua pace indipendentemente da quello che succede “là fuori”.
Il silenzio è il “luogo” dei pensieri che non abbiamo ancora pensato, è il “luogo” nel quale possiamo andare a cercare i pensieri nuovi, l’intuizione, l’ispirazione. E’ il “luogo” dove vive il nostro Se interiore.
Nel silenzio, la nostra mente inizia ad ascoltare una voce più sottile, una voce interna, che parla attraverso l’intuizione.

Le sessioni dedicate alla meditazione (che troverete prossimamente nella sezione categorie di questo sito) rappresentano un momento di “apertura della mente”, un salto di qualità nel proprio percorso di sviluppo interiore.
Si può dire che la meditazione, oltre ad essere un allenamento alla consapevolezza, è anche e sopratutto l’ascolto del silenzio.
Non si tratta di “creare il vuoto”, come molti pensano, ma di imparare a porsi nella posizione di “testimoni della propria mente”, di osservatori dei propri pensieri e delle proprie emozioni…. di dare spazio a ciò  che il nostro Se interiore vuole comunicarci.

Non mi resta ora che augurarvi un cammino di Pace e di perfetto “silenzio” per ascoltare l’Essenza. L’UNIverso è con Noi!

Namastè

GATTO MAGATTO: LE FUSA GUARITRICI

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GATTO MAGICO IL POTERE TERAPEUTICO DELLE FUSA
Fare le fusa è un particolare modo di respirare, dovuto alla vibrazione delle cosiddette pieghe vestibolari, poste nella laringe accanto alle vere corde vocali, che vibrano alla frequenza di circa trenta volte al secondo durante il passaggio dell’aria. Il gatto fa le fusa quando è soddisfatto, prova benessere  o per comunicarci qualcosa, ma anche in altre situazioni meno piacevoli: quando soffre o è ferito, durante il parto e perfino in punto di morte.
Ma e’ tutto qui’ o c’e’ dell’altro? Quando fa le fusa il gatto emette frequenze da 25 a 50 Hertz. Si tratta di basse frequenze che il mondo scientifico sfrutta per le loro qualità terapeutiche in ortopedia. In effetti è accreditato il fatto che i gatti vantano una velocità di ripresa dai traumi e dagli interventi chirurgici tre volte superiore a quella dei cani. Quindi le fusa dei gatti in caso di dolore, costituirebbero un meccanismo naturale di autoguarigione?
Oltre le spiegazioni tradizionali
La Fauna Communications Research Institute di Hillsborough (North Carolina), associazione non-profit, presieduta dalla dr.ssa Elizabeth von Muggenthaler, si dedica allo studio della comunicazione animale. I ricercatori di questo team ritengono che molti animali (ad esempio i delfini, i rinoceronti, gli elefanti ed alcune giraffe) abbiano un linguaggio strutturato che sia possibile la comunicazione interspecie e che si possano perfino stabilire delle relazioni terapeutiche fra animali e umani.
Nel caso specifico delle fusa, hanno ipotizzato una finalita’ particolarissima: l’autoguarigione.
Hanno registrato le fusa di piccoli felini, trovando che le loro frequenze dominanti erano nel range di 23-30 Hz per i gatti e di 20-140 Hz per gli altri felini. Più in particolare la frequenza dominante per le fusa del gatto domestico sarebbe di 25 Hz con una forte presenza dell’armonica a 50 Hz. Ebbene, tali frequenze sarebbero efficaci, nelle terapie fisiche a base di vibrazioni, contro il dolore e le patologie muscolo-tendinee e di  accelerazione nei processi di cicatrizzazione di nuovi tessuti.
I ricercatori, quindi, associando questa evidenza alla straordinaria capacità attribuita al gatto di sopravvivere alle cadute, guarendo rapidamente dalle fratture ossee e dalle altre lesioni riportate, sembrerebbero accreditare alle fusa un meccanismo naturale di guarigione.
Altre numerose ricerche hanno inoltre dimostrato che oltre ai notevoli benefici che la compagnia di un gatto può apportare al benessere fisico, ci siano concreti risvolti positivi anche sul piano psicologico. Uno studio condotto dal Baker Medical Research Institute di Melbourne, Australia,  ha dedotto che avere un gatto sia un valido supporto nelle patologie dell’umore perché combatte stress e solitudine, ma addirittura un valido supporto contro malattie degenerative quali l’Alzheimer, specialmente per quanto riguarda i problemi del linguaggio. Anche i bambini trarrebbero beneficio dalla presenza di un animale tra le mura domestiche: uno studio dell’allergologo statunitense Dennis Ownby evidenzia come i bambini con un gatto in casa siano meno soggetti ad allergie e malattie asmatiche rispetto ai loro coetanei che invece non hanno mai avuto un amico a quattro zampe.
ll gatto è anche un valido rimedio contro l’ansia, lo stress, la depressione e l’insonnia. Lo conferma un ulteriore studio durato cinque anni: i gatti migliorano la salute psicofisica dei loro proprietari. Inoltre, giocare con un micio risulta estremamente efficace per la cura delle cefalee nei bambini e negli adolescenti e per concludere… I gatti sono in grado di riconoscere i sintomi di una crisi epilettica alcune ore prima che questa si manifesti!
Ma del resto, secondo una fiaba popolare tedesca, le fusa dei gatti hanno origini magiche: sarebbero il dono fatto loro da una principessa per averla aiutata a filare diecimila matasse per salvare il suo amato. Le “fusa” riprodurrebbero dunque il rumore dei fusi del filatoio. Nel mondo misterioso delle fusa feline anche questo può avere un senso.
Namaste’

COSA SIGNIFICA MEDITARE?

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MEDITAZIONE

Durante le mie sessioni collettive di insegnamento alle mediazione propongo ai partecipati degli spazi meditativi. Mi capita sovente, allora, durante questi momenti (quando tutti sono presi nella meditazione) di mettermi volontariamete a produrre dei suoni secchi con un tamburo. Di solito i presenti sobbalzano e osservano perplessi questo mio comportamento. Ed e’ proprio allora che spiego loro che si sono distratti, che si sono impauriti, perche’ in realta’ non stavano realmente meditando ma che si stavano solo concentrando!

Differenze fra Concentrazione e Meditazione

La concentrazione è una allenamento controllato volontariamente. E’ come quando, per imparare a guidare un automobile, proviamo e riproviamo i diversi movimenti, per apprendere la tecnica della guida. La Meditazione è quando ormai siamo padroni di tutti i movimenti, ci diamo una meta e ci dirigiamo verso di essa, senza più pensare a cosa dobbiamo fare per cambiare la marcia o per frenare. Le tecniche di concentrazione possono essere oggetto di studi e insegnamenti retribuiti, fare parte di corsi veri e propri per una maggiore efficienza e resa dell’individuo, per migliorare la praticita’ della vita. La Meditazione invece fa parte di una sfera diversa, soggetta a leggi diverse, di contenuto non pratico ma spirituale, elevato, sottile. Si potrebbe anzi dire che il “buon” meditante, più pratica e maggiormente si rende consapevole di quanto l’essenza della meditazione stessa sia sfuggente, inafferrabile, indefinibile.

Cos’e’ allora la meditazione?

Possiamo dire che la meditazione è un puro stato d’essere originariamente naturale che riemerge solo praticando un lavoro su di sé. Si deve imparare, anzi reimparare, non a meditare ma a tornare alla condizione normale del corpo e della mente, a quello stato di unità precedente a qualsiasi dualità. Attraverso una serie di esercizi di indagine della propria meccanica fisica e mentale (dalle sensazioni e dai pensieri più grossolani a quelli più sottili), si impara quindi ad essere pienamente presenti, consapevoli del qui’ ed ora realizzando la pienezza della pura attenzione. Meditare con pura attenzione significa essere consapevole non di ciò che stai facendo ma di come lo fai. Devi ricordare che la meditazione è la tua natura: non è un risultato, è una condizione reale; non deve essere raggiunta, deve solo essere riconosciuta, è la tua essenza: non puoi averla e non puoi non averla.

Concludendo, per essere in meditazione non devi fare niente, non devi ripetere dei mantra, non devi ripetere il nome di dio, devi semplicemente osservare la tua mente: non disturbarla, non ostacolarla, non reprimerla. La meditazione non è un credo, non è un dogma, non è un culto, non è una religione, non è una morale, non è un giudizio: è un’esperienza evidente in se stessa.

Namastè

SEI YIN O YANG?

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yin e y

Bisogna innanzitutto specificare che nessuno interiorizza solamente l’una o l’altra personalità, ma possiamo reagire diversamente ai nostri problemi quotidiani a seconda di quanto Yin o Yang è presente in noi.
L’azione, il senso di responsabilità, l’entusiasmo e la voglia di fare riflettono la personalità Yang mentre la pacatezza, la riservatezza e la rilassatezza riflettono la personalità Yin.

La personalità Yang è quindi attiva, autoritaria, ardente, concentrata; la personalità Yin è tranquilla, gentile, magnetica.

Una “dose” di Yin in una personalità Yang evita l’arroganza, l’impazienza e l’intolleranza. Viceversa una “dose” di Yang in una personalità Yin evita la depressione, la tristezza ed il pessimismo.

Yin e Yang sono strettamente collegati al nostro aspetto fisico. Distinguiamoli meglio:

L’aspetto fisico

Poiché ogni individuo possiede sempre sia lo Yin che lo Yang, probabilmente individueremo delle caratteristiche di entrambi i tipi riflesse nella nostra fisionomia.

Se siamo incerti su quale caratteristica è predominante dobbiamo allora osservare i nostri occhi. Se sono vicini o leggermente infossati siamo Yang, se sono distanziati e leggermente sporgenti siamo Yin.

Tipologia Yang

Dobbiamo immaginare una linea che scende nel mezzo del tuo viso dalla tua fronte fino al mento, come per dividerlo in due. Nel tipo Yang, i lineamenti del viso sono concentrati verso questa linea mediana: gli occhi sono vicini tra loro, a volte infossati e stretti; le sopracciglia sono inclinate verso l’attaccatura del naso, il naso è  piccolo e leggermente schiacciato, la bocca è minuta e le labbra sottili, gli zigomi, invece sono pronunciati e le mascelle sono volitive, larghe e squadrate, la forma del viso è ovale o leggermente allungata.  La tipologia  Yang  si è formata in condizioni climatiche molto difficili come si possono trovare nelle latitudini più estreme della terra e nelle regioni nordiche/ montuose.

Caratteristiche schematizzate.

Sesso: maschile

Clima di origine: freddo, nordico.

Stagione di nascita: primavera, estate.

Corporatura: brevilinea

Colore degli occhi e dei capelli: chiari.

Comportamento: attivo, pratico, razionale.

Personalità: concentrato.

Atteggiamento: competitivo

Visione della vita: materialistica.

Ambiente: città

Cucina: pesante, forte, speziata.

Fisionomia Yin

In un tipo Yin le linee del viso divergono dalla linea centrale. Ci può essere un avvallamento che scende al centro del viso producendo due lobi frontali distinti. Particolari fossette possono essere presenti  sulla punta del naso e sul mento; nonché una fessura tra i denti centrali. Gli occhi sono  distanziati, grandi e a volte sporgenti, gli zigomi sono delicati e la mascella è arrotondata dal mento all’attaccatura dalle orecchie; la bocca è ampia e le labbra sono carnose; la linea del viso tende all’orizzontalità. Il tipo yin è originario di zone con condizioni atmosferiche temperate come si possono trovare il latitudini tropicali o con climi temperati e nelle aree oceaniche.

Caratteristiche schematizzate.

Sesso: femminile

Clima di origine: caldo equatoriale

Stagione di nascita: autunno, inverno

Corporatura: longilinea

Colore degli occhi e dei capelli: scuri

Comportamento: intuitivo, calmo.

Personalità: rilassata, rilassante.

Atteggiamento: collaborativo

Visione della vita: spirituale

Ambiente: campagna

Cucina: leggera.

 

Namastè