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GATTO MAGATTO: LE FUSA GUARITRICI

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GATTO MAGICO IL POTERE TERAPEUTICO DELLE FUSA
Fare le fusa è un particolare modo di respirare, dovuto alla vibrazione delle cosiddette pieghe vestibolari, poste nella laringe accanto alle vere corde vocali, che vibrano alla frequenza di circa trenta volte al secondo durante il passaggio dell’aria. Il gatto fa le fusa quando è soddisfatto, prova benessere  o per comunicarci qualcosa, ma anche in altre situazioni meno piacevoli: quando soffre o è ferito, durante il parto e perfino in punto di morte.
Ma e’ tutto qui’ o c’e’ dell’altro? Quando fa le fusa il gatto emette frequenze da 25 a 50 Hertz. Si tratta di basse frequenze che il mondo scientifico sfrutta per le loro qualità terapeutiche in ortopedia. In effetti è accreditato il fatto che i gatti vantano una velocità di ripresa dai traumi e dagli interventi chirurgici tre volte superiore a quella dei cani. Quindi le fusa dei gatti in caso di dolore, costituirebbero un meccanismo naturale di autoguarigione?
Oltre le spiegazioni tradizionali
La Fauna Communications Research Institute di Hillsborough (North Carolina), associazione non-profit, presieduta dalla dr.ssa Elizabeth von Muggenthaler, si dedica allo studio della comunicazione animale. I ricercatori di questo team ritengono che molti animali (ad esempio i delfini, i rinoceronti, gli elefanti ed alcune giraffe) abbiano un linguaggio strutturato che sia possibile la comunicazione interspecie e che si possano perfino stabilire delle relazioni terapeutiche fra animali e umani.
Nel caso specifico delle fusa, hanno ipotizzato una finalita’ particolarissima: l’autoguarigione.
Hanno registrato le fusa di piccoli felini, trovando che le loro frequenze dominanti erano nel range di 23-30 Hz per i gatti e di 20-140 Hz per gli altri felini. Più in particolare la frequenza dominante per le fusa del gatto domestico sarebbe di 25 Hz con una forte presenza dell’armonica a 50 Hz. Ebbene, tali frequenze sarebbero efficaci, nelle terapie fisiche a base di vibrazioni, contro il dolore e le patologie muscolo-tendinee e di  accelerazione nei processi di cicatrizzazione di nuovi tessuti.
I ricercatori, quindi, associando questa evidenza alla straordinaria capacità attribuita al gatto di sopravvivere alle cadute, guarendo rapidamente dalle fratture ossee e dalle altre lesioni riportate, sembrerebbero accreditare alle fusa un meccanismo naturale di guarigione.
Altre numerose ricerche hanno inoltre dimostrato che oltre ai notevoli benefici che la compagnia di un gatto può apportare al benessere fisico, ci siano concreti risvolti positivi anche sul piano psicologico. Uno studio condotto dal Baker Medical Research Institute di Melbourne, Australia,  ha dedotto che avere un gatto sia un valido supporto nelle patologie dell’umore perché combatte stress e solitudine, ma addirittura un valido supporto contro malattie degenerative quali l’Alzheimer, specialmente per quanto riguarda i problemi del linguaggio. Anche i bambini trarrebbero beneficio dalla presenza di un animale tra le mura domestiche: uno studio dell’allergologo statunitense Dennis Ownby evidenzia come i bambini con un gatto in casa siano meno soggetti ad allergie e malattie asmatiche rispetto ai loro coetanei che invece non hanno mai avuto un amico a quattro zampe.
ll gatto è anche un valido rimedio contro l’ansia, lo stress, la depressione e l’insonnia. Lo conferma un ulteriore studio durato cinque anni: i gatti migliorano la salute psicofisica dei loro proprietari. Inoltre, giocare con un micio risulta estremamente efficace per la cura delle cefalee nei bambini e negli adolescenti e per concludere… I gatti sono in grado di riconoscere i sintomi di una crisi epilettica alcune ore prima che questa si manifesti!
Ma del resto, secondo una fiaba popolare tedesca, le fusa dei gatti hanno origini magiche: sarebbero il dono fatto loro da una principessa per averla aiutata a filare diecimila matasse per salvare il suo amato. Le “fusa” riprodurrebbero dunque il rumore dei fusi del filatoio. Nel mondo misterioso delle fusa feline anche questo può avere un senso.
Namaste’